L’astenopia è una sindrome da affaticamento visivo provocata da attività di lavoro o studio in condizioni non idonee di illuminazione. Non si tratta di una patologia oculare vera e propria, ma di un disturbo funzionale. Essa può includere vari sintomi: affaticamento visivo, bruciore, lacrimazione, rossore, secchezza, sensazione di corpo estraneo, visione annebbiata, fastidio alla luce, pesantezza/fastidio intorno o dietro agli occhi, mal di testa frontale, sdoppiamento della vista, ammiccamento ripetuto, nausea o tensione generale.
L’acuità visiva può ridursi temporaneamente, anche se l’affaticamento di per sé non provoca un vizio di rifrazione (come miopia, ipermetropia o astigmatismo). A lungo andare può risentirne la colonna cervicale (in termini di tensione, rigidità o dolore) e il benessere psicologico (in termini di maggiore stress percepito).
Le cause sono da ricercare nell’ambiente (es. fonti di illuminazione, posizione e distanza dello schermo), nelle caratteristiche cliniche e funzionali dell’apparato visivo (per es. la miopia e la presbiopia predispongono all’affaticamento), nella predisposizione individuale, nelle caratteristiche organizzative (per es. ritmi di lavoro, pause) e nel tempo dedicato all’attività. Per quanto riguarda l’illuminazione ambientale, sia un eccesso che un difetto possono procurare affaticamento visivo. La fonte di luce per chi lavora al PC dovrebbe essere laterale allo schermo; per quanto riguarda i videoterminalisti, lavoratori che si dedicano all’uso del PC senza dover leggere documenti cartacei o interagire visivamente con altre persone, la condizione ideale per gli occhi è il lavoro al buio (l’unica fonte di illuminazione è rappresentata dallo schermo). Per un lavoratore che opera ad un videoterminale 20 ore settimanali o più è prevista, per obbligo di legge, una sorveglianza sanitaria: se ne occupa la medicina del lavoro, attraverso visite preventive e periodiche con esame della vista e degli occhi. Si parla, in questo caso, di “astenopia occupazionale”.
In tutti gli altri casi, una Visita Oculistica è sicuramente indicata, per escludere vizi di rifrazione o patologie oculari, e per prendere provvedimenti terapeutici. Un Fisioterapista può invece occuparsi di fornire consigli e accorgimenti per migliorare la postura di lavoro o di studio, oltre a trattare eventuali tensioni e rigidità cervicali. Uno Psicoterapeuta può invece occuparsi dei sintomi stress-correlati mediante tecniche di rilassamento, soprattutto quando sono compresenti fattori di stress ambientale.